infiammazione 001

L’infiammazione

Conoscere l’infiammazione è importante, perché anche se spesso la valutiamo solo come evento doloroso, in realtà è un processo di salvaguardia per la nostra salute.

Cos’è l’infiammazione?

infiammazione 001È la modificazione di un tessuto, coinvolto da un danno di varia natura, ove le cellule che sopravvivono all’attacco subito, attivano una risposta di tipo infiammatoria essenzialmente locale.

La risposta infiammatoria è mediata dalle citochine, molecole proteiche, di tipo 1 (TH1) e di tipo 2 (TH2).

Le cause

Il danno può essere provocato da:

  • agenti fisici (traumi, elongazioni, eccesso di calore etc)
  • agenti chimico/tossici (acidi, solventi etc)
  • agenti biologici (batteri, virus etc)

Come si manifesta

infiammazione 002L’infiammazione si manifesta con 5 segni peculiari:

  • rubor (rossore, dovuto all’iperemia vascolare attiva)
  • tumor (gonfiore per la presenza di essudato)
  • dolor (aumento della sensibilità nocicettiva provocata e quindi comparsa del dolore)
  • calor (aumento della temperatura locale, per l’eccesso di vascolarizzazione)
  • functio laesa (compromissione della funzionalità locale)

Come si divide

L’infiammazione si divide in:

  • acuta (angioflogosi, prevalenza di fenomeni vascolo-ematici)
  • cronica (istoflogosi, prevalenza di fenomeni tissutali)

L’infiammazione cronica può essere il seguito di una fase acuta, oppure può essere tale sin dal suo esordio.

L’infiammazione acuta si sviluppa in corrispondenza del microcircolo vascolare e vive di varie tappe:

  • vasocostrizione (non sempre presente) della durata di pochi secondi, innescata dall’attivazione del sistema neurologico autonomo ortosimpatico
  • vasodilatazione
  • iperemia attiva, dove si assiste ad un maggior afflusso di sangue arterioso nel microcircolo (si riscontra calor e rubor)
  • iperemia passiva dovuta al rallentamento della velocità del sangue nel microcircolo
  • migrazione dei leucociti dal letto vascolare nel tessuto extra-perimetrale
  • formazione dell’essudato, dove la parte liquida del plasma fuoriesce dal letto vascolare per riversarsi nell’interstizio, creando un edema che darà la caratteristica del tumor
  • fagocitosi dei detriti cellulari a cui farà seguito o la risoluzione del processo infiammatorio, o la sua cronicizzazione.

Il processo infiammatorio

infiammazione 003Sono molte le cellule impegnate nel processo infiammatorio:

  • mastociti
  • granulociti eosinofili / basofili / neutrofili
  • piastrine
  • plasmacellule
  • linfociti
  • fibroblasti
  • endoteliociti
  • cellule NK (natural killer-globuli bianchi)

Queste cellule si affacciano in uno o più momenti del processo infiammatorio, favorendo sia la lotta all’agente patogeno, sia Il processo riparativo evolutivo.


L’infiammazione acuta e cronica

Il processo infiammatorio acuto può prendere 3 strade:

  • la necrosi (morte cellulare) dei tessuti coinvolti nel processo infiammatorio
  • la cronicizzazione, che si presenta quando l’organismo non è stato capace di eliminare completamente l’agente che ha scatenato l’infiammazione stessa
  • la guarigione

L’ infiammazione cronica si instaura per due principali motivi

  • l’incapacità di eliminare gli agenti infiammatori
  • l’instaurarsi da subito della cronicità infiammatoria per la presenza di caratteristiche particolari degli agenti infiammatori e la loro resistenza ai meccanismi di eliminazione

Nella cronicizzazione si assiste ad una riduzione delle azioni vascolo-ematiche e della quantità di essudato.

I neutrofili vengono sostituiti da un’infiltrato cellulare a prevalenza di macrofagi, linfociti, plasmacellule, cellule NK, che si dispongono attorno la parete vascolare, creando una compressione e una sofferenza contestuale dei tessuti limitrofi.

Nell’infiammazione cronica si può manifestare un aumento di tessuto connettivo con la conseguente fibrotizzazione e/o sclerosi dei tessuti, favorito dalla stimolazione metabolica dei fibroblasti.

Le infiammazioni croniche possono essere catalogate in due capitoli maggiori:

  • granulomatose, dove i macrofagi vengono stimolati in maniera eccessiva dalla persistenza dell’agente infiammatorio-lesivo, aumentando il proprio volume e assumendo un aspetto epiteliale.
  • non granulomatose, dove lo stato cellulare rimane quello presente nel percorso iniziale infiammatorio

L’infiammazione e la sua evoluzione

Sia le infiammazioni acute e sia quelle croniche, creano dei risentimenti generalizzati, come febbre, modificazione proteica-cellulare del sangue, aumento dei leucociti nel circolo ematico, causando uno stato di malessere diffuso.

Dalla fase acuta o cronica dell’infiammazione, come processo finale, si va nella fase della riparazione tessutale, dove l’area danneggiata viene ripulita dai detriti cellulari, per poi formare un cordone ti tessuto ripartivo-cicatriziale.

L’infiammazione è un processo fondamentale per la salvaguardia della salute, agisce in maniera diretta nel fronteggiare per lo più aggressioni di agenti estranei e attacchi autoimmunitari.

Coinvolge da subito il tessuto locale per poi dare effetti consequenziali generalizzati.

Alla fine del processo infiammatorio, il corpo ripara i tessuti lesionati, riempiendo i vuoti cellulari danneggiati.

 

Le citochine (molecole proteiche) sono delle protagoniste del processo infiammatorio, dando il via ad una cascata di azioni-reazioni per fronteggiare tanto la fase di attacco quanto quella ripartiva.

infiammazione 005L’infiammazione va monitorata e gestita, in maniera tale che non prenda un sopravvento sistemico e bisogna evitare che gli effetti riparativi con tessuto cellulare meno nobile, creino uno stato di fibrosità eccessiva.

Ad oggi abbiamo tutti gli ausili (soprattutto farmacologici e fisioterapici) per poter gestire positivamente l’evento infiammatorio.


La salute passa attraverso la conoscenza e con l’articolo di oggi, abbiamo la possibilità di aggiungere un tassello al nostro benessere.