La zoppia nel segno del Trendelenburg
La zoppia nel segno del TRENDELENBURG, è un’indicazione clinica riferita ad una zoppia dell’anca.
Come si manifesta la zoppia nel segno del Trentelenburg?
Si manifesta con una deambulazione anomala, nel momento in cui il paziente sta in appoggio monopodico durante il trasferimento di carico da un’emilato all’altro, nell’esecuzione della fase del passo.
Il segno del Trendelenburg può avere una rilevanza sia ortopedica che neurologica e non è assolutamente raro avere una concomitanza di fattori, che fanno insorgere tale zoppia come combinazione di causa effetto.
L’andatura nel segno del Trendelenburg, si caratterizza per l’accentuazione, in maniera del tutto anomala, di un movimento laterale del bacino dal lato del deficit ed una caduta dell’emibacino controlaterale al segmento in disfunzione.
Cause
Il motivo di questa zoppia è riscontrato in un indebolimento dei muscoli abduttori dell’anca, in particolar modo dei muscoli piccolo e medio gluteo e in parte ridotta del muscolo tensore della fascia lata.
Il deficit di forza e di resistenza dei muscoli abduttori dell’anca prima citati, può essere indotto da diversi fattori che agiscono in maniera singola o combinata:
- contrattura muscolare
- elongazione e/o lacerazione delle fibre muscolari
- irritazione, neuropatia dismetabolica o stupor del nervo gluteo superiore
- esiti della poliomielite
- distrofia muscolare
Questi fattori possono essere di natura primaria o essere concausa di fattori scatenanti come:
- gli eventi traumatici che causano una lussazione dell’anca associata ad una frattura dell’acetabolo
- i postumi dell’intervento di protesizzazione dell’articolazione coxo-femorale
- uno stupor da stiramento del nervo gluteo superiore
- un’irritazione del nervo sopra citato, per compressione dei punti di passaggio inerenti ai forami di coniugazione di L4 ed L5, del grande frame ischiatico, della loggia sopra piriforme
- una discinesia dei muscoli stabilizzatori dell’anca
- uno sforzo eccessivo della muscolatura degli abduttori dell’anca.
La diagnosi della zoppia nel segno del Trentelenburg
Nella ricerca della zoppia secondo il segno del Trendelenburg, l’anamnesi è il punto di partenza per raccogliere i dati sulla presenza e lo sviluppo di patologie, che ne possano innescare segni e sintomi di relazione all’articolazione coxo-femorale, ai muscoli abduttori dell’anca e al nervo grande gluteo.
L’esame obiettivo dello specialista mira ad effettuare una serie di test e valutazioni, che mettono alla prova la stabilità dell’anca, la sua corretta articolarità, l’attivazione muscolare e la resistenza allo sforzo (il test del Trendelenburg prevede che il paziente, flettendo l’anca sana in avanti e mantenendola tale per almeno 15 secondi, non riesca a mantenere i fianchi paralleli tra di loro, notando un’abbassamento dell’emilato sano).
Le indagini strumentali quali rx, rm, ecografia ed elettromiografia, possono aiutare a valutare nel dettaglio lo stato anatomico della struttura osteo-articolare, lo stato in essere dei muscoli abduttori dell’anca e la capacità di trasmissione del messaggio neurologico periferico motorio alla placca motrice, nel contesto dell’attivazione muscolare.
Le analisi di laboratorio possono essere molto utili, se il deficit dei muscoli finora citati, rientra in quadro più ampio di nevrite dismetabolica o di distrofia muscolare.
Il trattamento della zoppia nel segno del Trendelenburg
Il trattamento della zoppia nel segno del Trendelenburg ha approcci diversi, che stabiliscono il percorso di cura differentemente dalle eziologie che ne hanno scatenato la comparsa.
Può essere da subito consigliato un ausilio temporaneo per scaricare il peso del corpo e migliorare la deambulazione, utilizzando uno o due bastoni canadesi, in maniera tale da non affaticare le articolazioni delle anche e quelle di scarico per compenso, quali le ginocchia e le articolazioni vertebro-sacrali nel passaggio iliaco.
Nel caso sia presente anche uno stato infiammatorio, sarà utile fare ricorso a farmaci antinfiammatori perlopiù FANS.
Solamente nel caso sia presente uno stato edematoso infiammatorio rilevante, si potrà far uso di corticosteroidi.
La fisioterapia ha un ruolo rilevante nella gestione della zoppia affrontata, andando ad ottimizzare la performance biomeccanica articolare dell’anca, liberandola in maniera multiplanare ed elasticizzando le componenti tendineo-legamentose di riferimento.
Sarà fondamentale anche migliorare la funzione vertebrale ed i punti critici di passaggio neurologici, sia nelle radici che compongono il nervo gluteo superiore, sia nel percorso che affrontano per arrivare ad innervare il muscolo piccolo-medio gluteo e il tensore della fascia lata.
Il recupero del tono e del trofismo dei muscoli abduttori dell’anca, è strettamente necessario per rendere l’articolazione dell’anca stabile durante la deambulazione.
Non ultimo sarà necessario recuperare uno schema propriocettivo adeguato, per ottimizzare la corticalizzazione motoria in quelle che sono le normali attività deambulatorie.
Abbiamo imparato che la zoppia nel segno di Trendelenburg, ha una variabilità di concause ben definite e che se affrontate nella maniera corretta, può ottenere una stabile risoluzione.
La salute passa attraverso la conoscenza e con l’articolo di oggi abbiamo la possibilità di aggiungere un tassello al nostro benessere.