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Sindrome del canale di Guyon

Prima di entrare nel merito della sindrome del canale di Guyon, permettetemi una piccola introduzione.

Cos’è il canale di Guyon?

Il canale di GUYON è uno spazio anatomico del carpo, compreso tra l’osso pisiforme, l’apofisi unciniforme dell’uncinato e il legamento piso-uncinato.

In questo segmento ben delimitato, c’è il passaggio del nervo ulnare e del suo pacchetto vascolare.

Cosa fa il nervo ulnare?

Il nervo ulnare è un nervo misto sensitivo/motorio, che origina dalle radici inferiori del segmento cervicale.

Sindrome del canale di Guyon 01La componente sensitiva innerva la cute palmare mediale della mano, la faccia palmare del 5° dito, la parte mediale del 4° dito e manda dei rami destinati all’innervazione del gomito.

La componente motoria della mano innerva tutti i muscoli dell’eminenza ipotenar (ad eccezione del muscolo palmare breve), i muscoli interossei, il 3° e 4° muscolo lombricale, l’adduttore del pollice e il capo profondo del flessore breve del pollice dell’eminenza tenar.

Nell’avambraccio, sempre a livello motorio, innerva il flessore ulnare del carpo e la parte mediale del flessore profondo delle dita.


La sintomatologia

Sindrome del canale di Guyon 02I sintomi possono essere prevalentemente sensitivi, prevalentemente motori, oppure misti.

La differenza di queste 3 situazioni è data dalla compressione-irritazione del ramo motorio, sensitivo, o di entrambi, del nervo ulnare.

Nella compromissione del ramo motorio, il paziente lamenta perdita di forza, di resistenza, di mobilità fine articolare, comparsa di crampi, presenza di ipotonia muscolare con riduzione del volume associato, di tutta o di una parte della muscolatura intrinseca della mano, precedentemente descritta.

Nella compromissione sensitiva, l’area dell’eminenza ipotenar e del 4°-5° dito, come descritto precedentemente nella presentazione del nervo ulnare, soffrirà di parestesie o di ipoestesie, a cui si potranno associare dolori che avranno un andamento acuto o cronico a seconda dell’evoluzione della patologia per gravità e tempo di evoluzione.

Sindrome del canale di Guyon 03Le cause che possono portare alla sindrome del canale di Guyon, sono da ricercare su molteplici fattori:

  • alterazioni ossee (osteotifi ed esostosi)
  • artrosi
  • ispessimento del legamento piso-uncinato
  • traumi distorsivi del polso
  • fratture del polso
  • formazioni cistiche
  • alterazioni vascolari dell’arteria ulnare
  • compressione da parte dei tessuti muscolo-tendino-legamentosi limitrofi
  • artrite reumatoide
  • patologie dismetaboliche del tessuto connettivo.

Sindrome del canale di Guyon 04 Sindrome del canale di Guyon 05

Tutte le condizioni eziologiche sopra citate, arrecano uno stato di compressione, di irritazione, di ipossia, del nervo ulnare, provocandone una reazione patologica dalla sintomatologia precedentemente descritta.


La diagnosi della sindrome del canale di Guyon

La diagnosi vede la necessità di fare una raccolta dati indirizzata a capire se ci siano stati dei traumi, il tipo di attività lavorativa o sportiva condotta dal paziente, se ci siano dei disordini dismetabolici o se siano presenti in famiglia casi di patologie autoimmunitarie che possano riportare ad una connettivite o ad una condizione di artrite reumatoide.

Va sempre fatta attenzione a non confondere una sindrome del canale di Guyon, con una cervicobrachialgia C8-T1 (cervicali inferiori), scaturite da un’ernia discale o da un intrappolamento del forame di coniugazione, casi questi che potrebbero dare una sintomatologia molto simile alla patologia che stiano studiando nell’articolo di oggi.

Sindrome del canale di Guyon 06Anche il gomito, per merito della sindrome del tunnel cubitale, può creare confusione nella diagnosi della patologia di Guyon.

Sarà quindi importantissimo essere attenti nell’utilizzo dei test clinici e nel supporto delle indagini diagnostiche, che potranno variare dalla semplice RX, all’utilizzo di RM, TC, ecografia, elettromiografia, fino ad arrivare al consulto di analisi di laboratorio.


La cura

La cura della sindrome di Guyon, prevede un approccio multidisciplinare, che si avvarrà della farmacologia per merio di categorie diverse di molecole a seconda della causa che avrà portato alla patologia:

  • antinfiammatori non steroidei
  • cortisone
  • antiedemigeni
  • antidolorifici
  • integratori per il sistema nervoso periferico.

La fisioterapia sarà utilissima, alle volte determinante, nella remissione della sintomatologia, utilizzando tecniche di disimbrigliamento del sistema nervoso periferico per mezzo di manipolazioni neurodinamiche.

Si potranno utilizzare metodiche di mobilizzazione ed elasticizzazione dei tessuti legamentosi e dei tessuti molli adiacenti.

Saranno utili le tecniche di drenaggio nel caso sia presente un accumulo di liquidi vascolo-linfatici, nella zona di passaggio del nervo ulnare.

Risulterà necessario adoperare delle procedure di recupero del tono/trofismo della muscolatura intrinseca della mano, così come sarà fondamentale recupera la propriocettività e la giusta sensibilità del territorio interessato dal nervo ulnare nella mano.

Sindrome del canale di Guyon 07Non è assolutamente da escludere l’intervento chirurgico, con l’apertura del canale del nervo ulnare e disimbrigliamento del nervo stesso, in tutti quei casi ove ogni approccio terapeutico conservativo sia risultato inefficace o instabile nel raggiungimento e nel mantenimento dello stato di buona salute del paziente.

La sindrome del canale di Guyon non è una patologia grave, ma può risultare molto fastidiosa e debilitante nello svolgimento delle attività quotidiane, ma con la giusta diagnosi e la cura adeguata, la si può risolvere in maniera brillante.


La salute passa attraverso la conoscenza e con l’articolo di oggi, abbiamo la possibilità di aggiungere un tassello al nostro benessere.

Algodistrofia

algodistrofiaCos’è l’algodistrofia?

L’algodistrofia è una patologia a carico dell’arto superiore o inferiore.

Si manifesta con forte dolore di tipo profondo, urente, costante, con delle curve di intensità importanti.

L’arto può gonfiarsi, cambiare il trofismo cutaneo, alterare la vascolarizzazione, con la parte che diventa rossa e calda oppure cianotica e fredda.

La maggior parte delle volte si ha una perdita di funzionalità, con una riduzione del movimento articolare che diventerà difficoltoso e molto dolente.


algodistrofiaSarà presente uno stato di contrattura antalgica e una riduzione del trofismo di muscoli, tendini, legamenti e capsule articolari.

Nella zona colpita da algodistrofia, si possono manifestare segni di osteoporosi in maniera non uniforme.

Il paziente può segnalare attivazioni muscolari spontanee (fascicolazioni) e riferire un’ alterazione della sensibilità e della propriocezione.

La condizione patologica è talmente importante che può modificare, in maniera evidente, sia lo stato umorale del paziente, sia il ciclo sogno veglia.

algodistrofia 03Le cause dell’algodistrofia

Le cause sono di diverso tipo e ad oggi non sono ancora accertate; tra queste troviamo il tilt di vari sistemi e il danno dei tessuti:

  • sistema nervoso centrale, periferico e autonomo
  • sistema vascolare arterio-venoso
  • sistema immunitario
  • traumi dell’arto
  • ustioni profonde
  • lesioni lacerative o da taglio

algodistrofia_04Sembra che la patologia si possa sviluppare e manifestare per l’alterata elaborazione dei segnali sensitivi che il cervello riceve, o per l’alterazione dei segnali sensitivi che vengono trasmessi tramite il sistema nervoso periferico, o ancora per un cattivo funzionamento del sistema nervoso autonomo ortosimpatico, che utilizza una via ascendente per coadiuvare il messaggio sensitivo nella trasmissione e che gestisce anche per buona parte il tono arterioso, influenzandone il flusso sanguigno.

Anche la comparsa di un’infezione, un danno della parete venosa o la circostanza di una tromboflebite profonda, potrebbe dare inizio ad una perturbazione del tessuto locale, ad un’alterazione delle fibre nervose sensitive, gettando le basi per un’ipotetica manifestazione algodistrofica.

I traumi, le ustioni profonde, le lesioni cutanee, sono tutte condizioni che possono starare il funzionamento neurologico (centrale, periferico, autonomo) e vascolare, alterando l’equilibrio necessario per l’autoregolazione del corpo umano ed eventualmente favorirne l’algodistrofia.

La diagnosi

La diagnosi è difficile perché non essendoci fattori eziologici chiari, non è possibile affidarsi ad un’esame specifico per individuare la presenza della malattia.

Sarà necessario fare un’attenta analisi dei sintomi raccontati dal paziente, fare uno scrupoloso esame obiettivo valutando le condizioni di salute neurologiche, vascolari, articolari, muscolari.

L’ispezione della cute e del suo trofismo è un’altro degli indici di valutazione da annotare.


algodistrofia_05Nell’utilizzo di esami strumentali, verrano richiesti quelli utili a capire lo stato di salute dei sistemi anatomo-fisiologici sopra citati, pertanto potrà essere utile fare:

  • analisi del sangue per vedere l’eventuale presenza di infezioni
  • rm ed rx per valutare lo stato anatomico articolare e dei tessuti molli annessi
  • ecocolordoppler ed angiografia per lo studio dei vasi e del loro flusso sanguigno
  • elettromiografia ed elettroneurografia per lo studio dello stato di salute della conduzione nervosa periferica.

Di questa serie di esami verranno selezionati quelli in grado di sciogliere i dubbi generati nella diagnosi differenziale e permettere di capire quale sistema sia asincrono rispetto agli altri.


La cura

La cura non ha una strada ben definita da seguire, ma prevede approcci multidisciplinari.

A livello farmacologico vengono utilizzati farmacia antinfiammatori prevalentemente non steroidei, che possano limitare gli effetti infiammatori locali causati dai cataboliti.

antidolorificiMolto utili gli antidolorifici per cercare di abbassare la soglia del dolore ed evitare il circolo vizioso ad esso collegato, che vede l’aumento dello stato di contrattura muscolare, la riduzione del movimento e la perturbazione del circolo sanguigno.

Utilizzati anche gli anestetici locali per limitare la trasmissione del dolore alla fonte.

In vari casi vengono proposti farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale (antidepressivi, oppioidi, anticonvulsivanti), per calmare le risposte di rimbalzo al dolore profondo e continuo.

Anche a livello neurologico autonomo ortosimpatico si può agire con farmaci, alle volte anche chirurgicamente, per limitare le trasmissioni gangliari (le stazioni che captano e rilanciano i messaggi in entrata ed uscita, infarcendoli con comandi autonomi per la gestione della macchina umana).


FisioterapiaLa terapia

La fisioterapia e l’osteopatia sono le strade sempre utilizzate per recuperare il movimento articolare, il trofismo muscolare, per ridurre le contratture muscolari, per migliorare la circolazione venosa e ridare slancio alla circolazione linfatica.

Inoltre, per abbassare la soglia del dolore, per riequilibrare il sistema nervoso periferico ed autonomo, per evitare la riduzione netta delle attività fisiche.

E’ importante riuscire ad approcciare la patologia algodistrofica il prima possibile, perché il recupero e il reintegro delle proprie capacità è proporzionale al rapporto acuzia / cronicità.


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