Artrite psoriasica
L’artrite psoriasica è una patologia di tipo infiammatoria con caratteristiche di cronicità, che colpisce le articolazioni.
Si manifesta nei pazienti che hanno già conclamato la presenza della psoriasi, con una percentuale di rischio del 30%.
La psoriasi è una malattia che altera lo stato in essere della pelle, causando un’anomala cheratinizzazione e sviluppando circoscritte chiazze arrossate in rilievo, sulle quali si evidenziano delle desquamazioni a placche.
Si stima che ne soffra circa il 2% della popolazione mondiale.
La psoriasi è anch’essa una malattia infiammatoria cronica sistemica, caratterizzata da complesse basi fisiopatologiche autoimmunitarie, assolutamente non contagiosa, che coinvolge varie aree della cute, con delle zone peculiari a seconda del tipo di psoriasi.
Psoriasi volgare:
- tronco
- regione sacrale
- gomiti,
- ginocchia
- cuoio capelluto.
Psoriasi inversa o flessurale:
- pieghe cutanee (ad esempio le pieghe inguinali)
- ascelle.
Psoriasi guttata che colpisce maggiormente bambini ed adolescenti, manifestandosi con piccole papule eritematose, diffuse principalmente al tronco.
Psoriasi pustolosa che evidenzia pustole sterili multiple, localizzate o generalizzate.
Psoriasi eritrodermica, forma rara, dove l’area corporea risulta eritematosa ed infiammata, per un’estensione che può risultare pari al 90% della superficie corporea; l’interessamento cutaneo è associato a sintomi sistemici.
Vari studi clinico-scientifici hanno associato alla psoriasi e all’artrite psoriasica, la possibilità di vedere coinvolti altri organi nello sviluppo di comorbilità (occhi, cuore, polmoni e reni).
Sono rari i casi in cui l’artrite psoriasica si manifesta antecedentemente alla comparsa della psoriasi.
L’artrite psoriasica si sviluppa in egual misura tra maschi e femmine, con un’età di insorgenza più frequente tra 30 e i 50 anni.
La sua attività patologica non è sempre costante, ma si alternano periodi ON a periodi OFF, con una remissione massiva dei sintomi.
Come per la psoriasi, anche l’artrite psoriasica viene catalogata tra le patologie di tipo autoimmunitario.
I sintomi dell’artrite psoriasica sono maggiormente a carico delle articolazioni vertebrali e distali, interessando in maniera maggiore le mani nelle porzioni metacarpo-falangee / interfalangee e in maniera minore i piedi, ma può inoltre colpire ginocchia, anche, gomiti e spalle.
La sintomatologia e il quadro clinico, sono simili per molti aspetti a quelli dell’artrite reumatoide, con una caratteristica simmetria di segni patologici, se colpiti gli arti.
A livello vertebrale le porzioni più interessate sono quelle del segmento lombare e delle giunzioni sacro-iliache.
Le articolazioni si presenteranno gonfie, rigide e dolenti, con una limitazione funzionale che ne riduce sia il movimento, che la capacità di forza e resistenza muscolare, per un rapporto di causa effetto articolare / muscolo-tendineo.
Nei punti articolari con connessioni legamentose e tendinee, l’infiammazione reattiva artritica, può coinvolgere anche i tessuti molli, provocando delle entesiti.
La sintomatologia legata all’artrite psoriasica non è costante, ma ha dei momenti di attività patologica, alternati a momenti di silenzio e di remissione della malattia.
C’è da dire che essendo una patologia infiammatoria autoimmunitaria a carico delle articolazioni, la permanenza dello stato flogistico, causa un’alterazione dei capi articolari e delle loro capsule, avanzando uno stato di dismorfismo direttamente proporzionale al tempo di durata dell’evento acuto e al ripetersi degli eventi.
Pertanto se l’infiammazione acuta non viene bloccata tempestivamente e non si previene il ripetersi delle aggressioni, le articolazioni interessate andranno via via a rovinarsi, al punto tale che si verificherà un cambiamento anatomico dei capi articolari e delle loro cartilagini, andando a favorire una deviazione dell’asse articolare, una deformità permanente e un’artrosi precoce.
Bisogna aggiungere che l’artrite psoriasica, come effetto secondario, può essere concausa di una perdita di massa ossea.
La causa dell’artrite psoriasica è di natura autoimmunitaria, ovvero il sistema immunitario, attacca le cellule normali dell’organismo, causando un’infiammazione reattiva delle articolazioni.
Può svilupparsi in maniera primaria o essere condizionata da una familiarità.
La predisposizione genetica al mutamento anomalo della risposta immunitaria, si associa con frequenza ad eventi stressanti per l’orgasmo che spaziano su vari fronti:
- infezioni
- traumi
- stress
- eccessiva stanchezza fisica protratta per lunghi periodi
- cattiva alimentazione
- alterazione del ciclo sonno-veglia
- interventi chirurgici.
Nella diagnosi di artrite psoriasica, l’anamnesi è il punto di partenza per raccogliere i dati clinici sulla presenza e lo sviluppo dei segni e dei sintomi associati alla conformazione e alla funzione articolare.
L’esame obiettivo dello specialista mira ad effettuare una serie di test e valutazioni, che mettono alla prova la funzione dell’articolazione, sia nei movimenti attivi che passivi, in rispondenza all’esacerbazione del dolore e alla resistenza articolare nell’attivazione muscolare.
Gli esami di laboratorio sono strettamente necessari per valutare la presenza di fattori infiammatori, la modificazione dei valori riferibili all’attività immunitaria e per escludere patologie associabili nella diagnosi differenziale.
Non sono da escludere esami genetici per la ricerca del gene HLA-B27, associato nel 50% dei casi di artrite psoriasica, con interessamento della colonna vertebrale.
Se le articolazioni interessate sono grandi, come ad esempio il ginocchio, si può procedere con un’artrocentesi, per poter analizzare lo stato biologico del liquido sinoviale estratto.
Le indagini diagnostiche sono essenziali per poter valutare lo stato in essere delle strutture articolari, capsulo-legamentose e tendinee, valutandone sia la conformazione, che la presenza o meno di processi flogistici.
Per tale scopo potranno essere usate radiografie, esami ecografici e risonanze magnetiche.
Ricordando che l’artrite psoriasica può essere una concausa di perdita della massa ossea, viene spesso consigliato un controllo tramite MOC, valutandone la presenza o meno di osteoporosi.
Il trattamento per l’artrite psoriasica, ha a disposizione diverse varianti farmacologiche, tutte quante intente a ridurre l’infiammazione, a ridurre il dolore, a contenere l’azione patologica autoimmunitaria e a limitare i danni biologici tissutali/articolari.
In prima battuta verranno utilizzati i FANS come antinfiammatori non steroidei, per passare alla somministrazione di corticosteroidi, nel momento in cui i FANS non dovessero aver ottenuto gli effetti desiderati nel contrastare l’infiammazione.
I farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARD), vengono utilizzati nel momento in cui gli antinfiammatori non dovessero aver successo, contribuendo a rallentare la progressione dell’artrite psoriasica, limitando il danneggiamento del tessuto osseo, legamentoso, tendineo e cartilagineo.
I farmaci antireumatici DMARD, hanno un’azione lenta, riscontrando un buon risultato nell’arco di 4-6 mesi.
Questi farmaci devono essere utilizzati nelle fasi iniziali di sviluppo dell’artrite reumatoide, in modo tale da poter prevenire la distruzione della rima articolare e l’inabilità funzionale annessa.
I modificatori della risposta biologica, sono un’altra categoria di farmaci che utilizzano la tecnologia del DNA ricombinante.
I modificatori della risposta biologica prescritti per l’artrite psoriasica, agiscono su bersagli specifici e possono essere inibitori del TNF-α -, antagonisti di IL-12 e IL-23 e inibitori di IL-17.
La chirurgia viene presa in considerazione nel momento in cui le strutture articolari abbiano subito un rimaneggiamento tale, da rendere inefficiente la funzione nelle attività minime di vita quotidiana.
Non tutte le articolazione possono essere ricondizionate dalla chirurgia, ma in quelle ove se ne presenti l’opportunità, si può pensare di proporre la protesizzazione, mediante la quale si impianta una neo articolazione, libera dal rischio di recidive della patologia artritica.
La fisioterapia diventa fondamentale per mantenere e/o recuperare la funzionalità articolare, riducendo il rischio di anchilosi e mantenendo un buono stato di elasticità delle strutture capsulo-legamentose e tendinee.
Concludendo abbiamo capito che i pazienti affetti da psoriasi, che abbiano sviluppato o meno l’artrite di relazione, devono affidarsi ai controlli e alla gestione specialistica sanitaria, per evitare l’evoluzione di una patologia invalidante nel sistema osteo-articolare.
Le attuali terapie possono controllare i sintomi e prevenire danni permanenti alle articolazioni…….non nascondiamo la testa sotto la sabbia, ma affrontiamo la malattia con determinazione e fiducia.
La salute passa attraverso la conoscenza e con l’articolo di oggi abbiamo la possibilità di aggiungere un tassello al nostro benessere.