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Scoliosi

La scoliosi è un’alterazione della colonna vertebrale che si manifesta su vari piani dello spazio, stabilendo la sua gravità proprio in rapporto ai numeri dei piani impegnati e all’angolazione sviluppata.

La visione frontale è quella che primariamente viene coinvolta dando uno spostamento, verso destra o sinistra della curva vertebrale primaria, rispetto ad un ipotetico filo a piombo che si proietta dalla base del cranio fino a terra, con l’osso sacro come punto intermedio.

Oltre al piano frontale anche quello orizzontale e in alcuni casi il sagittale, vengono a modificarsi con l’aumento della patologia.

Abbiamo tre grosse distinzioni di causa:

  • atteggiamenti scoliotici
  • le scoliosi idiopatiche (ovvero senza motivo apparente)
  • le scoliosi secondarie

Nell’esame bisogna accertarsi se sia una deviazione patologica vera oppure solamente un atteggiamento, se sia idiopatica, oppure secondaria a delle condizioni malformative o patologiche pre esistenti, quali siano le caratteristiche delle malformazioni e che potenziale evolutivo abbiano.

L’atteggiamento scoliotico si differenzia dalla scoliosi vera per la presenza della deviazione di una porzione vertebrale solo sul piano frontale, senza la formazione di gibbi, mentre la scoliosi, alla flessione anteriore, denota un rilievo monolaterale;

le due differenti situazioni prevedono un’attenzione ed una cura ben diversa ed un piano terapeutico adeguato.

 

Le scoliosi vengono denominate in base alla curva primaria vertebrale che da il via alla patologia.

Hanno tutte una loro evoluzione, maggiormente pericolosa nell’età dello sviluppo e quindi della crescita ossea, è però altrettanto vero che il loro cambiamento può continuare anche nell’età adulta quando lo stato di salute generale crea situazioni afisiologiche che diventano condizioni di causa secondaria, alimentando la scoliosi stessa.

Altra condizione di evoluzione è il mancato compenso nel contesto posturale, quindi va cercato, oltre alla miglior correzione possibile, il mantenimento di un ottimale equilibrio posturale per evitare che la scoliosi possa irrigidirsi nel tempo, spostando le curve adattative su altri segmenti.

La gravità della scoliosi diventa maggiore quanto più i suoi gradi angolari salgono di valore; per valori alti la condizione ortopedica si sposta anche ad un contesto viscerale, dove una curva eccessivamente accentuata può generare dei disturbi di funzionamento a quegli organi che vengano compressi dalla deviazione vertebrale.

L’individuare un atteggiamento scoliotico o una scoliosi in fase iniziale, diventa fondamentale per attuare un piano terapeutico efficace ed ottenere il massimo recupero possibile.