Ernie muscolari miofasciali
Le ernie muscolari, in ambito medico chiamate anche con il nome di ernie miofasciali, sono delle protuberanze di fibre muscolari attraverso il tessuto fasciale di contenimento.
Il tessuto fasciale è una guaina, una lamina o qualsiasi altra aggregazione di tessuto connettivo dissezionabile, che si forma sotto la pelle, per unire, racchiudere e separare muscoli e altri organi interni.
Il sistema fasciale consiste nel continuum tridimensionale dei tessuti connettivi fibrosi, contenenti collagene, lassi e densi, fornendo un ambiente che consente a tutti i sistemi di funzionare in modo integrato.
Le ernie muscolari possono essere singole o multiple, con origine acquisita, nella maggior parte dei casi e, meno frequentemente, di tipo congenite.
Si manifesta un assottigliamento e/o una lacerazione segmentale della fascia, con la protrusione di fibre muscolari dall’apertura fasciale, in maniera eccentrica.
Le lesioni acquisite possono essere causate da attività sportiva, traumi di tipo lesivo o contusivo, infortuni sul lavoro, o secondarie ad interventi chirurgici che prevedono l’incisione della fascia di contenimento di uno o più tessuti, come nelle fasciotomie per sindromi compartimentali.
Le lesioni fasciali acquisite possono essere favorite anche da una minor resistenza nei punti di passaggio di nervi e vasi perforanti, che generano un’apertura naturale del tessuto fasciale.
Le ernie muscolari possono coinvolgere con più frequenza i muscoli degli arti superiori ed inferiori.
Questa condizione erniaria è generalmente indolore, ma se non curata e mal gestita, può causare algia, soprattutto durante gli sforzi fisici segmentali prolungati, che aumentando il volume dell’erniazione muscolare, può causare un’intrappolamento delle fibre muscolari nel pertugio fasciale, causando un’ischemia transitoria delle fibre stesse.
Nel caso di erniazione muscolare da evento traumatico, il dolore può manifestarsi in maniera acuta, con la presenza di un edema associato, ed una riduzione della forza e della resistenza segmentale.
Come accennato all’inizio dell’articolo le ernie muscolari possono essere acquisite o congenite.
Questa distinzione sta a significare che parlando di eventi acquisiti, nella maggior pare dei casi, il tessuto fasciale di contenimento è sano, ma per eventi associati, subisce una lesione diretta o indiretta, mentre nelle situazioni congenite, c’è un alterazione biologica del tessuto connettivo fasciale che lo rende maggiormente fragile, perdendo le capacità meccaniche.
Tra gli eventi acquisiti troviamo:
-trauma diretto lacerativo
-trauma diretto contusivo
-microtraumi ripetuti
-sforzi fisici eccessivi e lungamente protratti
-postumi secondari da intervento chirurgico che prevedono l’incisione della fascia di contenimento di uno o più tessuti.
Tra le cause congenite troviamo:
-patologie autoimmunitarie che coinvolgono il tessuto connettivo come la sindrome di Sjogren, il lupus eritematoso, la sclerosi sistemica e similari.
Va ricordato che i punti di accesso nel tessuto fasciale dei tronchi nervosi periferici e dei vasi vascolari, possono favorite una minor resistenza nei punti di passaggio, che generano un’apertura naturale del tessuto fasciale.
Nella valutazione diagnostica, l’esame obiettivo ed un’anamnesi approfondita che raccolga i dati del paziente inerenti alla patologia, sono di fondamentale importanza.
L’ernia muscolare si evidenzia in maniera visiva, durante la contrazione muscolare concentrica a carico libero e in maniera maggiore in controresistenza.
A livello palpatorio, nel punto dell’ernia muscolare, si apprezza una zona di minor resistenza del tessuto, con la sensazione di affondare oltremisura nel tessuto erniato.
Nel caso di trauma sarà evidente anche una zona di tumefazione più o meno estesa.
A livello strumentale, le indagini che maggiormente sono in grado di definire la condizione di ernia muscolare è l’ecografia, eseguita sia a riposo che in dinamica, capace di vedere come le fibre muscolari si protrudono nel pertugio fasciale.
Anche la RM è un eccellente esame diagnostico, in grado di valutare lo stato anatomico dei tessuti molli muscolari e fasciali.
L’approccio alle ernie di piccole dimensioni generalmente non richiede cure specifiche, ma vengono gestite con l’ottimizzazione di un attività fisica che possa essere coerente con la patologia stessa.
Nel caso in cui invece si trovi associata un’algia di tipo ischemico e/o una tumefazione associata, sarà di grande importanza drenare la zona edematosa e migliorare l’elasticità fasciale della zona erniata, per poi utilizzare dei manicotti elastici di contenimento della zona erniata.
Il trattamento chirurgico è necessario solo se i sintomi sono gravi o invalidanti.
Tra le strade chirurgiche utilizzate, c’è la chiusura diretta del pertugio fasciale sede dell’ernia muscolare, ma va detto che questa scelta non è priva di rischi, perché il paziente può andare incontro allo sviluppo di una sindrome compartimentale, che potrebbe richiedere a posteriori, una fasciotomia, invalidando il trattamento riparativo stesso.
Un’altra strada chirurgica utilizzabile è la fasciotomia segmentale, ma questa metodica produrrebbe ulteriori deformità muscolari e una alterazione del feedback dei meccanocettori nella contrazione e nel rilasciamento muscolare, sia a livello segmentale che nelle relazioni delle catene miofasciali.
Sembra ci siano dei buoni riscontri nell’utilizzo di tecniche riparative, per mezzo del tessuto sintetico chiamato FASCIA CTP, con un riscontro efficace sia nella gestione dell’intervento e sia nella ripresa funzionale.
In ogni tipo di intervento chirurgico applicato, sarà necessario ottimizzare il recupero del paziente, tramite un percorso riabilitativo, mirato alla prevenzione delle possibili aderenze post intervento, nella gestione dell’eventuale comparsa di edemi locali e nel ristabilire il miglior equilibrio muscolare, integrato alle catene fasciali locali e a distanza e sia nel reclutamento delle fibre muscolari i fase di contrazione e in fase di allungamento.
In conclusione l’ernia muscolare è una condizione dalle molteplici varianti cliniche, può essere facilmente gestibile, oppure andare in contro ad una strada terapeutica importante, ma in entrambi i casi le possibilità di recupero sono alte.
La salute passa attraverso la conoscenza e con l’articolo di oggi abbiamo la possibilità di aggiungere un tassello al nostro benessere.