Articoli

Dermatomiosite e polimiosite

La dermatomiosite e la polimiosite sono le forme più comuni delle patologie che appartengono alla famiglia delle miositi.

Sono patologie autoimmunitarie che possono insorgere in maniera spontanea, oppure attivate da eventi esterni, come ad esempio le infezioni.

Dermatomiosite e polimiosite 01

Cosa sono le miositi?

Le miositi sono un gruppo di malattie muscolari che sviluppano un’infiammazione del tessuto muscolare striato e rientrano nella più ampia categoria delle connettiviti.

Nella dermatomiosite e polimiosite sono maggiormente colpiti i cingoli pelvici e i cingoli scapolari.

Nei casi più gravi ed avanzati si può arrivare ad avere complicanze nella deglutizione, nella respirazione e cardiache.

I sintomi della dermatomiosite e della polimiosite

Dermatomiosite e polimiosite 02Hanno delle sintomatologie del tutto simili ma anche delle differenze, che si evidenziano maggiormente nella dermatomiosite, con la presenza di segni cutanei tipici, quali:

  • eruzioni violacee attorno agli occhi, sul mento e nelle pieghe nasolabiali (rash eliotropo)
  • edema duro attorno agli occhi
  • capillari superficiali ingrossati (teleangectasie), che si possono associare a piccoli edemi emorragici tondeggianti (petecchie) nella zona attorno alla lamina ungueale delle dita delle mani
  • placche violacee squamose ed eritematose nella zona metacarpale e interfalangea delle mani (papule di Grotton)
  • sclerodermia.

Fatta eccezione per questi segni caratteristici della dermatomiosite, i sintomi che caratterizzano le miositi di cui parliamo oggi, sono sovrapponibili tra di loro:

  • debolezza
  • dolori muscolari
  • dolori articolari
  • dolore diffuso
  • atrofia
  • fibrosi delle fibre muscolari
  • edema
  • impotenza funzionale

Quali le cause?

Le cause ad oggi sono associate ad alterazioni del sistema immunitario che portano ad un attacco lesivo delle fibre muscolari striate, causandone un processo infiammatorio degenerativo.

L’attivazione sbagliata del sistema immunitario contro il nostro stesso organismo, può essere causata da uno stress infettivo, patologico, emotivo, farmacologico, etc.

La diagnosi

Nella diagnosi la raccolta dei dati anamnestici è importante, consente di capire quali siano i sintomi riferiti dal paziente, quali siano gli eventi associabili e avere un primo canale di classificazione della patologia in essere.

esami laboratorioNel proseguo della denominazione della patologia, l’esame obiettivo si rende assolutamente necessario per valutare l’aspetto del paziente, la comparsa di teleangectasie, di papule, di edemi nella zona del viso e delle mani.

Vanno indagate le zone di interessamento dei dolori articolari e muscolari, la risposta al dolore evocato, la capacità di attivazione muscolare e la sua resistenza allo sforzo, valutandone conseguentemente il tono e il trofismo.

La dermatomiosite e la polimiosite vengono diagnosticate tramite indagini di laboratorio che evidenziano aumenti di valori degli indici infiammatori, delle cpk (creatinfosfochinasi) e positività agli anticorpi specifici.

L’elettromiografia è un esame che permette di studiare lo stato di funzione muscolare e dei nervi periferici ad esso connessi e può essere utilizzato per lo studio diagnostico delle miositi.

Dermatomiosite e polimiosite 04La biopsia muscolare e la biopsia cutanea, (quest’ultima nel caso specifico della dermatomiosite), hanno un ruolo fondamentale nella diagnosi, perché permette, tramite il prelievo di alcune cellule sospette, di analizzarle sia in laboratorio che al microscopio, traendone informazioni certe sul loro stato di salute.

Anche la risonanza magnetica può risultare utile per avere un quadro sufficientemente dettagliato dei muscoli nelle zone di interesse.

Il trattamento della dermatomiosite e della polimiosite

Il trattamento prevede un importante impatto farmacologico, utilizzando sia dei cortisonici, per limitare l’infiammazione in maniera diretta, sia farmaci immunosoppressori, per limitare la risposta immunitaria e quindi l’attacco alle proprie cellule.

FisioterapiaImportante sarà il sostegno della fisioterapia per mantenere il tono e il trismo muscolare, per ridurre lo stato di dolenzia, per massimizzare la capacità articolare residua, per riequilibrare le catene posturali e per ottimizzare le funzioni respiratorie diaframmatiche-intercostali

La dermatomiosite e la polimiosite sono malattie che condiziono la vita del paziente, ma possono essere sufficientemente gestite per mantenere una capacità più che discreta nelle attività di vita quotidiane.

La prevenzione gioca un ruolo fondamentale, perché prima si potrà diagnosticare la malattia in essere, meno danni il paziente subirà.

La salute passa attraverso la conoscenza e con l’articolo di oggi, abbiamo la possibilità di aggiungere un tassello al nostro benessere.

Onde d’urto

Iniziamo l’articolo dando una definizione fisica di cosa siano le onde d’urto.

Le onde d’urto sono delle onde acustiche ad alta energia, che generano impulsi pressori (circa 500 bar, numero con un discreto margine di variabilità), con valori tra loro diversi per picco di salita e per tempo di durata nel rimanere al loro massimo valore.

ONDE_D_URTO_02La salita e la discesa avvengono in 10 miliardiesimi di secondo.

La durata di permanenza è mediamente di 3,5 milionesimi di secondo.

I tempi di durata complessivi del ciclo d’onda sono meno di 10 millesimi di secondo.

Sviluppa una forza meccanica che viene sfruttata per trasferire energia di movimento ai tessuti corporei con l’intento di migliorare o addirittura guarire condizioni patologie ortopediche e non, soprattutto di tipo cronico.

Le onde d’urto possono trasmettere energia a lunga distanza e per questo sono in grado di penetrare in profondità.

La propagazione nei tessuti deve tener conto della trasmissione, della riflessione e dell’assorbimento, che risentono delle differenze di densità e di impedenza acustica della cute, del grasso, dei muscoli, delle ossa.

Per impedenza acustica si intende la misura dell’opposizione che un materiale presenta al flusso acustico risultante da una pressione acustica applicata al sistema.

ONDE_D_URTO_03In fisica la riflessione è il fenomeno per cui un’onda che si propaga lungo l’interfaccia tra differenti mezzi, cambia direzione a causa di un impatto con un materiale riflettente.

Assorbimento, riflessione, trasmissione, sono i fenomeni che avvengono quando l’energia radiante incide su un corpo; una parte viene assorbita, una parte viene riflessa, una parte viene trasmessa.

Va ricordato che la somma della quantità di energia assorbita, riflessa e trasmessa è uguale alla quantità di energia incidente.

ONDE_D_URTO_04Gli apparecchi che generano onde d’urto sono diversi tra di loro, ma devono avere tutte le stesse caratteristiche minime di emissione dell’onda.

Come agiscano le onde d’urto sullo stato di salute del corpo umano non è del tutto chiaro, si sfrutta la loro potenza per colpire e bersagliare un tessuto, riducendo le fibrosità, le calcificazioni e interferendo anche con i segnali nocicettivi trasmessi dal corpo.

Si ritiene che sia in grado di avere effetti biologici riparativi e rigenerativi, probabilmente per lo stimolo che il tessuto riceve, subendo queste forti pressioni sonore dirette e mirate.

ONDE_D_URTO_05E’ chiaro che le onde d’urto agiscono in maniera diversa a seconda del tessuto bersaglio con cui devono interagire (ossa, muscoli, tendini, legamenti etc etc), a seconda di come vengono emesse, ovvero se a bassa, media ed alta energia e a seconda se il fascio dell’onda d’urto sia focalizzata su una piccola area, o se sia radiale, diffondendosi in modo sferico su una porzione di tessuto più ampia.

Proprio perché non ci sono linee guida ben precise, ci possono essere delle variazioni da terapeuta a terapeuta, nell’approcciare la stessa patologia e queste differenze si basano sostanzialmente sulle caratteristiche del macchinario (elettroidrauliche, piezoelettriche, elettromagnetiche), variando il numero di onde d’urto emesse nella seduta terapeutica e sul numero di trattamenti da eseguire.

ONDE_D_URTO_06Le onde d’urto trovano applicazione in ortopedia nelle tendiniti, nelle fasciti, nelle rigidità articolari con perdita macroscopica di movimento sui piani articolari, calcificazioni, miositi ossificanti, ossificazioni, edemi organizzati, calcificazione di legamenti e capsule articolari, fratture da stress, neuroalgodistrofia, ritardi ci consolidamento delle fratture e pseudoartrosi.

Il campo applicativo si estende dall’ortopedia anche ad altre branche come l’urologia, per l’eliminazione tramite disgregazione dei calcoli, cosi come in campo chirurgico per i calcoli biliari e in altre branche dove ci sia la necessità di avere uno stimolo sul metabolismo tessutale.

Vanno anche indicate le situazioni e i tessuti anatomici dov’è controindicato applicare le onde d’urto, per la presenza di patologie refrattarie al trattamento e per la delicatezza dei tessuti anatomici esistenti.

Le onde d’urto vanno evitate nelle infezioni acute dei tessuti ossei e di quelli molli, patologie a carico della coagulazione sanguigna, epifisiolisi, portatori di pacemaker.

I tessuti biologici che vanno evitati di essere bersagliati in un trattamento diretto sono:

  • strutture neurologiche centrali e periferiche
  • cranio
  • midollo spinale
  • plessi e tronchi nervosi

Vanno evitate le costole per la loro delicatezza strutturale, va evitato il tessuto polmonare.

Le onde d’urto possono essere un’arma in più nella cura delle patologie, risultano altamente integranti con terapie associate di tipo farmacologico, con protocolli fisioterapici per il recupero delle patologie ortopediche di cui sopra abbiamo accennato, o con tecniche osteopatiche mirate.

La differenza nel curare una paziente e la sua patologia è nel mettere insieme tutte le conoscenze e le metodiche per ottenere il miglio risultato in maniera veloce e stabile nel tempo.