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Rizoartrosi

La rizoartrosi è una artrosi che si sviluppa alla base del pollice.

Rizoartrosi_01La cartilagine che ricopre le articolazioni si assottiglia, per poi sfaldarsi, lasciando delle fissurazioni che non proteggono e non isolano più perfettamente i capi ossei articolari, aumentandone l’attrito e riducendo la qualità dello scorrimento articolare.

L’ articolazione coinvolta è tra l’osso trapezio e il primo metacarpo (articolazione trapezio-metacarpale).

Il carpo è la porzione del polso composta da otto piccole ossa disposte in due filiere, il trapezio è un osso facente parte della seconda filiera, disposto sulla linea del primo dito.

Il 1º metacarpo è un osso interposto tra il trapezio e la falange prossimale del pollice, è quindi un osso di collegamento tra il polso e il 1º dito.

Viene coinvolto il raggio del primo dito dove il pollice é l’unico opponente nella chiusura della mano.

Rizoartrosi_02Nella rizoartrosi si manifesta con dolore, rigidità articolare, infiammazione, riduzione della funzionalità.

Spesso insieme al dolore che si manifesta alla base del pollice, troviamo anche un gonfiore associato.

L’ indolenzimento che si manifesta si può evocare sia durante la pressione e la palpazione profonda dell’articolazione, come anche nei movimenti semplici della vita quotidiana, per esempio stringere la mano, aprire un barattolo, fare dei movimenti rotatori, aprire e chiudere la mano stessa.

L’articolazione diventa rigida, il tono muscolare dell’eminenza tenar diminuisce sensibilmente, si sovraccaricano i tendini estensori e abduttori del pollice che vanno incontro prima a tendiniti e poi a tendinosi.

Rizoartrosi_03Nei casi più avanzati il dolore si manifesta anche a riposo, con dei picchi sintomatologici improvvisi, che possono essere percepiti anche durante il sonno.

Si perde l’uso della mano nella componente oppositoria sulle restanti dita e nel rapporto di adattamento rispetto al polso.

Questa patologia si manifesta con più facilità nell’avanzare dell’età, ma può essere anticipata nella sua manifestazione a causa di attività quotidiane e lavorative, da traumi pregressi, da fattori di predisposizione nell’insorgenza dell’artrosi che la possano favorire.

Rizoartrosi_04Il cambiamento del piano biomeccanico del polso e degli archi trasversi e longitudinali della mano, portano ad un uso eccessivo dell’articolazione trapezio-metacarpale, la quale vedrà un’usura anticipata.

Gli archi trasversi e longitudinali della mano, sono delle linee dinamiche formate da più ossa e più articolazioni, che consentono alla mano stessa di adattarsi e di cambiare la propria forma, per passare dalla chiusura a pugno, alla presa di un oggetto, all’apertura completa della mano con o senza l’estensione delle dita.

La rizoartrosi può essere una conseguenza di attacchi artritici diffusi che portano al danneggiamento del compartimento capsulare, membranoso e cartilagineo, con la diffusione di un danno articolare generalizzato.

L’artrosi che si manifesta, può portare a deformazione dell’articolazione, aumentandone il volume e modificandone i profili.

Rizoartrosi_05Per diagnosticare la rizoartrosi si parte da sempre con una anamnesi che raccoglie tutti i dati indicati e richiesti al paziente.

Fondamentale è l’esame clinico che si accerterà della sintomatologia evocata e di quella spontanea, della capacità articolare e della sua stabilità, dello stato tonico trofico muscolare dell’eminenza tenar, della presenza o meno di infiammazione dei tendini articolari associati.

Fondamentale per la diagnosi corretta è una radiografia per lo studio dell’articolazione, la quale può associare un’ecografia per lo studio dei tessuti molli.

Rizoartrosi_07 Rizoartrosi_06La terapia per la rizoartrosi vede l’ utilizzo di antinfiammatori non steroidei (fans) o di cortisonici, in grado di diminuire l’infiammazione, l’edema e di conseguenza il dolore.

Possono essere utilizzati anche farmaci dello stesso genere per via topica locale, con un’attenzione nelle applicazioni quotidiane e una frequenza cadenzata stabilita di utilizzo.

Fondamentale è il riposo così come l’utilizzo di tutori specifici che consentano l’uso parziale del dito del pollice, facendo anche osservare il riposo posizionale e articolare della giunzione trapezio metacarpale.

Molto utile risulta anche l’applicazione del ghiaccio nel momento in cui l’infiammazione sia più attiva e il dolore più intenso.

Rizoartrosi_08Sono vari i casi dove si procede chirurgicamente, utilizzando metodiche interventistiche di vario genere: protesi articolari riallineamento articolare blocco dell’articolazione rimozione parziale del trapezio con o senza ricostruzione legamentosa.

Rizoartrosi_09La fisioterapia e l’osteopatia mirano a ridurre lo stato infiammatorio articolare, al recupero del movimento, al miglioramento del trofismo muscolare, al ricondizionamento tendineo.

Punteranno ad ottimizzare la biomeccanica e il suo equilibrio nella cooperazione tra gomito, polso e mano, riducendone l’affaticamento e migliorandone l’efficacia.

La rizoartrosi non può essere fermata, ma dobbiamo puntare a rallentarla il più possibile e a mantenere un buono stato di funzione che possa giovare allo svolgimento delle normali attività di vita quotidiana.

Sindrome di De Quervain

Questa patologia comporta la formazione di una tenonsinovite stenosante, ovvero un’infiammazione della guaina sinoviale dei tendini con un restringimento della stessa.

Sindrome di De Quervain_01La guaina sinoviale tendinea è un tessuto di protezione e scorrimento che avvolge il tendine, con funzioni trofiche e meccaniche.

I tendini in questione sono l’abduttore lungo del pollice, l’estensore breve del pollice e le loro relative guaine tendinee.

Sindrome di De Quervain_02Questi due tendini vivono il loro passaggio critico nel punto anatomico sopraosseo all’altezza dello stiloide del radio.

Lo stiloide del radio si trova tra la fine dell’avambraccio e il polso, sulla stessa linea del pollice.

In questo spazio i tendini e la guaina che li ricopre possono andare incontro a un’irritazione nello spazio di scorrimento che si crea tra la porzione ossea e la porzione legamentosa che li ricopre.

Sindrome di De Quervain_03La sindrome di DE QUERVAIN Si può manifestare per sforzi ripetuti di tipo concentrico ed eccentrico a carico dei tendini sopra citati.

Il pollice essendo l’unico dito opponente della mano, ha un ruolo importante e ripetitivo nelle azioni di vita quotidiana, tanto per quello che riguarda la chiusura della mano e la presa, tanto per l’apertura della stessa.

È facilmente intuibile che lo stress a carico del pollice e delle sue strutture tendine sono una costanza che si ripete nel tempo.

E quindi da dire che alcuni tipi di lavoro portano ad una predisposizione dello sviluppo di questa tendinosi.

Tra le cause però troviamo anche traumi acuti in stiramento, in compressione e di taglio, oltre a questo dobbiamo ricordare che ci sono patologie reumatologiche tali da poter sviluppare la patologia infiammatoria di cui stiamo parlando.

Il dolore si sviluppa sul bordo esterno della zona compresa tra l’avambraccio e il polso, approssimativamente sulla linea di continuazione del pollice.

Il dolore aumenta con il movimento e nella presa di oggetti utilizzando il pollice come dito di serraggio della presa.

Sindrome di De Quervain_04Si ha un’ impennata sintomatologia anche nel movimento di lateralità del polso in direzione del mignolo, con il pollice flesso verso il centro del palmo della mano.

Se il dolore si dovesse manifestare anche da fermo è segno della presenza di una tumefazione infiammatoria importante e acuta.

La zona anatomica precedentemente indicata come punto di sviluppo del dolore, sviluppa un’ ipersensibilità alla pressione e alla compressione, inoltre alle volte si può palpare una sporgenza per l’ispessimento nel tempo del canale di scorrimento e del suo legamento a ponte.

Nella cronicizzazione della patologia il dolore può irradiarsi anche al pollice e all’ avambraccio.

Per diagnosticare la sindrome di DE QUERVAIN si procede da subito con un esame clinico dove un test specifico (TEST DI FINKELSTEIN), ci mostra la presenza della patologia.
Il test si fa chiudendo la mano a pugno con le dita serrate attorno il pollice, mentre il polso compie un movimento di inclinazione latrale in direzione del mignolo.

Il test sarà positivo nel momento in cui comparirà il dolore durante la sua esecuzione .

Sempre in tema diagnosi è importante rilevare se ci sia la comparsa di sintomi alla palpazione e alla compressione nel punto di passaggio sulla zona dei tendini dell’abduttore lungo del pollice e dell’estensore breve del pollice.

Sindrome di De Quervain_05La presenza di edema, calore e tumefazione sono tutti segni che sottolineano l’importanza della patologia e del suo stato di infiammazione.

Nel pacchetto di esami diagnostici risulta fondamentale eseguire un’ecografia dei tessuti molli ed una radiografia di polso e mano per visualizzare la presenza di eventuali alterazioni strutturali articolari.

Sindrome di De Quervain_06Il trattamento della sindrome di DE QUERVAIN prevede come prima battuta il riposo dell’articolazione del primo dito, con l’aggiunta di ghiaccio come antinfiammatorio naturale, applicato all’altezza del punto di passaggio dei tendini, ormai a noi noti, nella zona dello stiloide radiale.

Vengono usate terapie farmacologiche antinfiammatorie in modalità e scelta diversa, che possono andare da un uso topico, ad un’assunzione orale o iniettiva fino ad arrivare a terapie infiltrative o a trattamenti di ozonoterapia.

E’ possibile utilizzare dei tutori che tengano bloccato in posizione di riposo il pollice rispetto al polso.

Sindrome di De Quervain_07Nella sindrome di DE QUERVAIN non sono pochi i casi dove si ricorre alla chirurgia, aprendo il canale formato dalla guaina del retinacolo che sovrasta i tendini in questione, ricreando immediatamente una libertà di scorrimento che leva la causa primaria della patologia stessa.

Come terapia per affrontare questa sindrome infiammatoria, ha un ruolo importantissimo la fisioterapia e l’osteopatia, applicate separatamente o in contemporanea, volte a ridurre l’infiammazione e le fibrosità sviluppatesi con la presenza prolungata della patologia.

Sindrome di De Quervain_08Si ha necessità di recuperare il trofismo dei tendini, scaricare con il drenaggio le tossine infiammatorie, recuperare l’asse articolare e di scorrimento dei tessuti molli secondo le meccaniche più appropriate e le sinergie tra mano, polso, gomito, spalla.

Diventa necessario recuperare gli assi trasversi e longitudinali degli archi funzionali del polso e della mano, in maniera da far lavorare al meglio il pollice nella chiusura e nel serraggio della mano e nei suoi movimenti di apertura senza così forzare i tendini che vi passano a ponte.

Sindrome di De Quervain_09Se come dicono l’unica cosa che ci distingue dagli animali è il pollice opponente, allora trattiamolo bene!