Le influenze adattative della postura
Ho parlato della postura già in più occasioni e in un articolo specifico precedentemente redatto, avevo descritto gli aspetti generali inerenti ( https://ambrogioperetti.it/postura/ ).
Oggi voglio riprendere l’argomento per fare un upgrade sulle influenze adattative che modificano la postura.
Come sappiamo la postura è la capacità dell’essere umano di adattarsi alla forza di gravità.
L’individuo si adatta utilizzando relazioni causa-effetto di vario genere e natura, siano esse di tipo endogeno (biomeccanici, neurofisiologici, patologici,etc.), che di tipo esogeno (adattamento agli ambienti esterni fisici, di relazione, emotivi, psicologici etc.).
Queste relazioni si sviluppano, si evolvono, si modificano, in maniera continua nell’arco della vita.
L’evoluzione della postura inizia da subito, ovvero già dalla nascita del bambino.
Nelle fasi iniziali, c’è una lotta contro la gravità, vinta con lo sviluppo di un’architettura vertebrale organizzata in due lordosi e una cifosi dorsale.
La linea di gravità legata all’assetto vertebrale risulta stabile e posturalmente funzionale, se rispetta dei punti di passaggio ben definiti e se termina su una base di appoggio plantare neutro:
- forame magno occipitale
- L3
- base di appoggio.
Lo sviluppo vertebrale deve anche tenere conto delle relazioni anatomo-funzionali, con 3 grossi contenitori e con il loro contenuto:
- il cranio
- il torace
- il bacino.
Insieme ad esse non vanno tralasciate le loro strutture di collegamento:
- muscoli
- tendini
- legamenti
- midollo spinale
- fascia
- visceri
- vasi.
Ma insieme a tutto questo ci sono dei fattori condizionanti, che possono mutare la postura della persona in maniera disequilibrata, vediamo insieme quali sono.
La posizione della testa e il suo adattamento cervicale è il timone della postura.
Per avere un buon allineamento vertebrale, il mento deve essere in linea con la sinfisi pubica e le orecchie devono cadere sulle spalle.
Anche l’adattamento del piede al suolo, determina un cambiamento della postura, per una serie di compensi nei 3 piani dello spazio delle articolazioni di caviglia, ginocchio ed anca, influenzando il bacino e conseguentemente il sacro, i quali a loro volta determinano una modificazione posturale con un adattamento primario lombare.
Pertanto possiamo dire che le due estremità dell’assetto posturale, ovvero la testa e i piedi, possono ragionevolmente modificare la posizione del corpo nello spazio.
Ma tra queste due porte posturali, abbiamo un insieme di sistemi primari di enorme influenza.
La vista può determinare un cambiamento di assetto della testa per:
- difficoltà di messa a fuoco dell’immagine tra la rifrazione del cristallino e l’impressione sulla retina (es: miopia, astigmatismo, ipermetropia)
- alterazioni anatomo-patologiche della retina stessa (es: maculopatia)
- danno anatomico del nervo ottico [2° n.c.] (es: glaucoma, diabete, nevriti etc.)
- difetto di conversione degli occhi causati da un deficit muscolare o del nervo oculomotore [3° n.c.], nervo trocleare [4° n.c.], nervo abducente [6° n.c.]
Il cambiamento della qualità visiva, porta ad un compenso della posizione della testa.
Il compenso può manifestarsi nei 3 piani dello spazio, ovvero sagittale, frontale, orizzontale e può verificarsi su un piano unico o su più piani, in maniera combinata.
I condili occipitali della testa, coinvolgeranno il segmento cervicale, come curva primaria adattativa.
Altro condizionamento posturale molto rilevante è l’occlusione dentale con tutte le sue possibili disfunzioni adattative e meccaniche:
- 2°classe
- 3° classe
- cross bite
- blocco della mandibola in apertura
- blocco della mandibola in chiusura.
La retropulsione della mandibola causa una flessione dell’occipite e quindi del capo.
L’antepulsione della mandibola causa un’estensione dell’occipite e quindi del capo.
La deviazione laterale della mandibola (cross bite), porta ad un compenso traslativo della testa.
Il blocco della mandibola in chiusura o in apertura, porta ad un compenso dell’occipite in flessione o in estensione.
Come possiamo facilmente comprendere, la bocca e l’articolazione temporo-mandibolare, influenzano enormemente la posizione della testa e con essa il timone superiore della postura.
Il sistema dell’equilibrio è un’altra componente che ha grande rilevanza nella postura; nel momento in cui dovesse andare in tilt, metterebbe il paziente in una ricerca continua della stabilità posturale, rispetto al piano di appoggio.
Le cause della disfunzione vestibolare sono da ricercare:
- nelle cervicali con coinvolgimento dell’arteria vertebrale e del ganglio stellato ortosimpatico
- nel nervo vestibolo-cocleare [8° n.c.], come nervo deputato alla trasmissione dei dati
- nel vestibolo per il contenuto dell’endolinfa e degli otoliti
- nell’encefalo cerebellare, come sistema di elaborazione dati e risposta riflessa.
Anche la corticalizzazione delle posture, ovvero la memorizzazione del posizionamento del corpo nello spazio e del feedback propriocettivo-motorio, è importante, in quanto le posture scorrette possono essere memorizzate e corticalizzate, tanto nella statica quanto nella dinamica.
Il movimento respiratorio è un’altra chiave di forte influenza posturale, perché il cattivo equilibrio tra il motore primario diaframmatico e i muscoli accessori della respirazione, possono innescare un lavoro scompensato giustificato nella migliore ricerca ventilatoria polmonare.
Non è mai da sottovalutare lo stato di salute del tessuto fasciale di giunzione, soprattutto nel caso ci siano aderenze cicatriziali interne, attorno alle quali il corpo si organizza in maniera adattativa, per limitare gli effetti di trazione e dell’ eventuale attivazione del dolore locale.
I fattori emotivi e psicologici inquadrati nella crescita adolescenziale, nello stress, nel mobbing, nell’insicurezza, nella depressione, etc., fanno esprimere al soggetto il proprio disagio attraverso il linguaggio corporeo di chiusura e di anteriorità, tipici di un malessere personale.
Abbiamo visto che la postura nasce come un conflitto evolutivo contro la forza di gravità, il quale ci permette di stimolare la formazione di curve vertebrali capaci di mantenere un buon baricentro, sviluppando delle tonicità muscolari dedicate e sviluppando un sistema di controllo sempre attivo e pronto alla risposta, ma è anche vero che i sistemi di integrazione sono molti e se mal funzionanti possono causare delle alterazioni al sistema tonico-posturale.
Prendersi cura della postura è molto complesso, pertanto la necessità di integrare le informazioni anamnestiche e le valutazioni cliniche, ci metterà nella condizione di essere performanti con i nostri pazienti.
La salute passa attraverso la conoscenza e con l’articolo di oggi abbiamo la possibilità di aggiungere un tassello al nostro benessere.