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La prevenzione muscolo scheletrica nelle posture lavorative

Nella quotidianità svolgiamo lavori che ci portano ad impegnare il nostro apparato muscolo schele- trico e in modo particolare la nostra colonna vertebrale, adottando posture non sempre corrette sia per i movimenti che si è costretti a fare, alle volte in maniera ripetitiva, sia per le posture di com- penso allo sforzo, sia per l’aumento dei carichi in relazione agli oggetti con cui abbiamo a che fare.

In questo articolo vedrò di riportare una serie di consigli su come utilizzare al meglio la nostra schiena per prolungarne la salute.

Questo preverrà ed eviterà tutte quelle patologie vertebrali che ho precedentemente descritte nei vari articoli consultabili.

Iniziamo.

Posture_lavoro_01Nello spostare un oggetto da una par- te all’altre, bisogna avvicinarlo al busto girando tutto il corpo e facendo uso delle gambe.

Va evitato di fare torsione solo con il busto, come è sconsigliato spostare manualmente carichi che superino i 10 kg.

E’ maggiormente pericoloso effettuare il movimento se il peso è elevato, se lo si tiene distanziato dal proprio corpo e se il busto è flesso in avanti.

Posture_lavoro_02Per evitare posture scomposte e dannose, l’altezza ideale per spostare un oggetto da un piano ad un’altro è idealmente calcolato dall’altezza delle spalle a quelle del dorso delle mani poste lungo i fianchi

Evitate di prendere o depositare oggetti a terra o sopra l’altezza della testa, senza utilizzare delle accortezze specifiche o degli ausili.

Nel sollevare un oggetto da terra le gambe non devono es- sere assolutamente dritte, ma vanno piegate portando un piede avanti all’altro e avvicinando l’oggetto al proprio corpo.

Ricordo ancora una volta che è importante per la salute della nostra schiena avvicinare il carico da sollevare al proprio corpo quando va preso o spostato.

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Posture_lavoro_04Per mettere un’oggetto in alto, ovvero al di sopra delle nostre spalle, va assolutamente evitato di inarcare oltremodo la schiena, mentre è buona norma utilizzare una scaletta che ci innalzi verso il piano di appoggio.

Quando si ha la necessità di portare dei pesi a mano, è buona regola suddividerli a metà per distribuirli su entrambe le braccia.

Nel caso non sia possibile, il peso va alternato tra un braccio e l’altro con una certa frequenza.

Si sconsiglia di trasportare manualmente carichi di peso superiore ai 10 kg, peso oltre il quale è preferibile utilizzare i carrelli.

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Quando si devono effettuare dei lavori a terra va assolutamente evitato di farlo a busto flesso per un tempo prolungato.

Si deve lavorare poggiando un ginocchio o entrambi al suolo.

Si consiglia di cambiare spesso la posizione delle ginocchia e di fare delle pause alzandosi in piedi e camminando per rimettere in moto la schiena e le ginocchia stesse, ogni qual volta se ne senta la necessità.

Per lavorare in queste posizioni è utile usare le ginocchiere.

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Posture_lavoro_07Quando si lavora in piedi, il piano di lavoro deve essere adeguato alla propria statura, per evitare di mantenere la schiena curva in avanti nel caso di un piano di appoggio basso, o le braccia sollevate nel caso sia troppo alto.

L’ altezza è corretta quando durante il lavoro i gomi- ti sono flessosi a 90° e la schiena rimane dritta.

Un rialzo per i piedi è utile per scaricare la colonna vertebrale, rimanendo in appoggio monopodico al- ternato.

Quando lavoriamo seduti il tronco non deve essereflesso in avanti, il piano di lavoro deve avere un’altezza adeguata alla statura del soggetto, in maniera da non assumere una posizione di ipercifosi o di lavorare con le braccia alte e deve avere una sufficiente profondità tale per permettere di distendere le gambe e di avvicinare il tronco alla scrivania, facilitando la miglio postura vertebrale.

L’appoggio dei gomiti e dell’avambraccio sulla scrivania è molto utile per diminuire il sovraccarico vertebrale e ridurre la tendenza del busto a chinarsi in avanti.

Può essere utile utilizzare un rialzo per i piedi in maniera da mantenere un angolo di 90° per le ginocchia e le anche.

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Non usare sedili senza schienale, la schiena deve essere ben appoggiata ad esso.

Se la scrivania non ha uno spazio sufficiente per poter poggiare i gomiti, allora sarà fondamentale avere una sedia con i braccioli ad altezza regolabile.

Ricordate che, per evitare i disturbi alla colonna vertebrale, è importante cambiare posizione spesso (almeno ogni ora), alternando la posizione seduta con quella in piedi o viceversa, facendo qualche passo e muovendo la schiena, le spalle, il collo e le braccia.

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Se passate molte ore al computer, la scrivania deve avere una profondità tale che permetta di mantenere il monitor ad una distanza di 50-70 cm dagli occhi.

L’altezza del sedile deve essere regolata dall’operatore affinché possa assumere la posizione corretta.

Ricordo ancora una volta che le gambe e i gomiti devono essere piegati a 90°, con i piedi ben appoggiati sul pavimento e gli avambracci poggiati sulla scrivania.

Il supporto lombare dello schienale, che deve essere regolabile sia in altezza sia in inclinazione, va posizionato a livello del girovita in maniera da sostenere l’intera zona lombare.

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Se si sta seduti sul divano o in poltrona bisogna evitare di sprofondare, cercando di tenere la schiena bene appoggiata, nel caso l’appoggio dello schienale sia eccessivamente morbido si può utilizzare un cuscino dietro il collo e dietro la schiena.

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Posture_lavoro_12Nel riposo a letto sono assolutamente sconsigliate reti e/o materassi che si deformino eccessivamente sotto il peso del corpo

(1). Scegliete una rete e un materasso che diano un adeguato sostegno al corpo ed un cuscino tale affinché il capo sia allineato con il resto della colonna (2).

(3) Evitare la posizione prona (pancia sotto) se si soffre di dolori nella zona lombare e cervicale.

La prevenzione è importante, ci aiuta ad essere liberi di svolge- re le attività quotidiane senza dover rinunciare alla nostra salute.

Cerchiamo di ricordare quello che abbiamo imparato da questo articolo e se dovessero comparire segni di dolore e di limitazione funzionale che durino per più di 3 giorni, non esitate a chiamare lo specialista sanitario, il quale sarà in grado di fare una diagnosi accurata, prospettandovi una cura adeguata e che eventualmente vi aiuterà a correggere uno stile di vita non perfettamente sano.

Dobbiamo sentirci liberi di vivere la nostra quotidianità, ma con le dovute accortezze.

Postura

La postura è la posizione che il corpo assume nei 3 piani dello spazio, sia in posizione statica sia in movimento.

Postura_01Il piano sagittale rispetto al quale ci possiamo piegare in avanti e in dietro, il piano frontale rispetto a al quale ci possiamo inclinare lateralmente e il piano orizzontale rispetto al quale possiamo ruotare.

La postura è la risposta che noi diamo alla costante relazione che viviamo con la forza di gravità, la quale tende a richiamare verso il basso ogni tipo di oggetto, noi compresi.

La forza di gravità è per noi un’ alleata ma di contro tende a schiacciarci verso la sua fonte di attrazione, proprio per questo siamo alla costante ricerca di un compromesso per poterla sfruttare e non per diventarne vittime.

Postura_02La posizione che assumiamo va immaginata come un gioco di equilibrio tra le varie articolazioni, testa, colonna vertebrale, bacino, anche, ginocchia, piedi (elencate in ordine discendente), ma va anche ricordata la relazione tra il cingolo pelvico e quello scapolare.

Ovvero tra il segmento bacino e quello spalle, che permette di avere un accomodamento di relazione tra gli arti superiori e inferiori, utilizzando la colonna vertebrale come giunzione e la testa come timone.

Il punto dove noi scarichiamo il nostro peso è il punto di appoggio ultimo, ovvero il pavimento quando siamo in piedi fermi o camminiamo, la sedia con o senza schienale quando siamo seduti, il letto o peggio il divano quando siamo sdraiati.

Lo scarico del nostro peso rispetto ad una superficie ci da un impulso diretto all’aggiustamento posturale, sarà quindi sempre diverso a seconda di dove scarichiamo i nostri appoggi.

Sono gli stimoli esterni che danno la partenza di accomodamento della nostra posizione nello spazio che occupiamo, ma è anche vero che la postura risponde alla capacità motoria del soggetto stesso.

Ma la capacità motoria è standard per ogni individuo?

Ovviamente no ed è influenzata da moltissimi fattori, i traumi fisici come anche quelli emotivi, il corretto funzionamento dei recettori articolari, muscolari, tendinei e capsulari, la vista, l’udito, l’equilibrio, le medesime posizioni protratte nel tempo, la riduzione del tono muscolare, lo stress, il vissuto (concetto a cui mi allaccerò tra poco), un’ alterata occlusione dentale, la respirazione, l’alimentazione e non ultimo patologie intrinseche sistemiche o non, che possano influenzare la capacità adattativa del corpo.

Postura_03Possiamo dire che l’individuo è in costante adattamento e modificazione, questi cambiamenti vengono registrati ed elaborati dal cervello umano che li registra e in alcuni casi li instaura in maniera permanente, quindi ripetendo in maniera coscia o inconscia dei movimenti e delle posizioni, possono entrare a far parte di un corredo cerebrale automatizzandoli e riproponendoli in maniera automatica ed inconscia, alcuni di essi saranno corretti e fisiologici mentre altri saranno sbagliati (errori posturali) e potenzialmente patologici se prolungati e mantenuti nel tempo.

Postura_04Le patologie che possono instaurasi sono varie per entità e per importanza, segmentali o generalizzate:

  • accorciamenti muscolari con retroazioni delle catene muscolari e disequilibrio tra gruppi agonisti e antagonisti, predisposizione a contratture, stiramenti, strappi muscolari
  • alterazioni articolari con compressione delle stesse e stress cartilagineo, predisposizione alla danno e alla degenerazione delle cartilagini e quindi a seguire, la manifestazione di artrosi, alterazioni degli assi articolari (ginoccchio varo-valgo, iperesteso o in flexum, piede piatto, piede valgo etc)
  • relazioni vertebrali disfunzionali, ipercifosi, iperlordosi, scoliosi, cuneizzazioni vertebrali e queste alterazioni delle curve vertebrali possono arrivare a sviluppare patologie discali, neurologiche periferiche, interfaccettali.

Postura_05La postura va curata sia nelle varie fasi di crescita e sviluppo dell’individuo e sia nel trascorrere della vita della persona stessa, in modo tale da utilizzarla e mantenerla nella sua massima efficienza, prevenendo patologie indesiderate e inaspettate.

Uno specialista del settore sanitario deve controllare la postura del paziente e richiedere se necessario un’ indagine radiografica, coadiuvata da esami di coronamento qualora se ne presentasse la necessità, per fare la miglior diagnosi sulla causa del problema posturale in essere e programmare la miglior cura per il miglioramento e la risoluzione del problema.

Postura_06La fisioterapia è fondamentale per curare la postura, così com’è di grande aiuto l’osteopatia.

Non sono pochi i casi dove sia necessario l’utilizzo di tutori esterni di vario genere e natura, che possano mantenere la postura corretta per alcune ore, o in maniera fissa nei casi più gravi.

Nelle situazione di deviazione vertebrale importante si può arrivare addirittura all’intervento chirurgico di correzione e stabilizzazione vertebrale.

Sarà fondamentale l’impegno del paziente per migliorare e gestire in maniera autonoma la propria postura, con esercizio fisico e mirato al miglioramento delle postazioni di lavoro nell’attività quotidiana.

La postura è importante, è parte attiva della nostra salute, curiamola, dedichiamogli attenzione e i benefici che ne otterremo saranno evidenti.